LE "NUOVE TECNOLOGIE" DEL XVIII SECOLO


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Nell'Inghilterra della seconda metà del secolo XVIII il macchinismo acquistò una nuova dimensione grazie all'impiego della Macchina a Vapore di James Watt. Alla precedente tecnologia basata sul legno, cuoio e metalli di pessima qualità,  i mulini,  motori azionati dall'acqua, dal vento e dalla forza muscolare, fornita dagli animali e dall'uomo, se ne sostituì un'altra basata sull'acciaio, il carbone e la macchina a vapore. Prima dell'utilizzo del carbon fossile, i combustibili maggiormente utilizzati, anche per l'estrazione dei metalli, erano la legna e il carbone vegetale che ben presto risultarono insufficienti ed inadeguati per far fronte alle nuove esigenze.
La maggiore potenza [G] e velocità, ottenibili per mezzo della macchina a vapore, resero praticamente inutili i meccanismi costruiti prevalentemente in legno che fino ad allora venivano largamente impiegati. La costruzione  delle nuove macchine, che dovevano sopportare notevoli sforzi e sollecitazioni, richiedeva l'impiego di  nuovi materiali, dotati di migliori proprietà fisico-chimiche, tecnologiche e meccaniche: i metalli, in particolare l'acciaio, di difficile produzione, e l'ottone divennero ben presto i materiali insostituibili e fondamentali. I progressi della siderurgia e la comparsa delle macchine utensili, per la lavorazione di grandi pezzi, permisero la produzione di quel materiale, l'acciaio appunto, e la costruzione delle parti  meccaniche, in particolare cilindri e pistoni, che perfezionarono la macchina a vapore. Si realizzò, in questo modo, un motore potente e capace di garantire maggiori quantità di energia. La macchina a vapore si sostituì velocemente ai mulini, usati inizialmente per muovere le macchine operatrici e le precedenti fonti furono rimpiazzate dal carbone  che liberò l'energia  dalla schiavitù del gelo e della siccità, dalla portata irregolare dei corsi d'acqua, dall'insediamento obbligato vicino ai fiumi o ai canali, condizioni indispensabili per far funzionare le ruote idrauliche. Un nuovo sistema tecnico, costituito da nuove  macchine e nuovi mestieri, trasferì da settore a settore il sistema di fabbrica che potenziò il tempo e la velocità della produzione e quindi la quantità di merci disponibili a minor costo.
La macchina che svolse il ruolo più importante, in questo nuovo sistema tecnico, fu sicuramente quella di J. Watt; essa svolgeva la funzione di trasformare l'energia chimica del carbone, usato come combustibile, in energia meccanica rotazionale (movimento rotatorio), sfruttando il calore prodotto dalla combustione, anche alla luce delle nuove ricerche scientifiche svolte su tale forma di energia.Si può considerare il primo motore termico della storia, impiegato per fornire energia in vari settori delle attività umane.

Tabella riassuntiva delle tecnologie prevalenti

GHOST Periodo precedente ed inizio della Prima Rivoluzione Industriale  Prima Rivoluzione Industriale
Materiali da costruzione Legno (legname), cuoio e metalli di scarsa qualità Leghe del ferro (acciai e ghise) e ottone.
Fonti di energia Acqua, vento, forza muscolare (da animali e uomini) come forze motrici (per muovere le macchine operatrici); legna e carbone vegetale, come combustibili [G]. Vapore, come forza motrice e carbone fossile depurato (Coke) come combustibile.
Motori Mulini (ad acqua e a vento) Macchina a vapore
Strumenti e macchine da lavoro Attrezzi ed utensìli manuali, tipici della bottega artigianale e macchine utènsili mosse da animali e da mulini nelle attività manifatturiere e negli opifici. Macchine utènsili, inserite in "catene", nel sistema di fabbrica e mosse da una "forza centralizzata", fornita dalla macchina a vapore.

Scheda di approfondimento storico