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L'uomo è l'unica creatura del pianeta che ha imparato a non fuggire davanti al fuoco, ma lo ha «addomesticato, ed utilizzato. Il fuoco esiste fin da quando esiste il mondo ma non si sa quanto tempo ci sia voluto perché l'uomo imparasse a non temerlo e ad impiegarlo per i propri fini, si pensa che questa condizione si sia verificata tra 200.000 e 400.000 anni fa. In una cava di pietra nel distretto di Pechino, in Cina, i paleontologi hanno rinvenuto i resti di un focolare con le ossa carbonizzate di un animale accanto a quelle di un nostro antenato, denominato appunto "uomo di Pechino" non è chiaro se questo individuo avesse imparato ad accendere un fuoco o se lo avesse soltanto trasportato in quel luogo da un altro in cui si era sviluppato, ma quello che si può sostenere con certezza è che la presenza di tali resti carbonizzati suggerisce che in tale occasione il fuoco fu utilizzato per cucinare. Da quei tempi remoti ad oggi molte cose sono cambiate, ma per l'uomo il fuoco è rimasto comunque l'irrinunciabile amico di sempre, tanto che è proprio merito del suo impiego intelligente se si sono potute raggiungere le attuali condizioni di sviluppo. Quotidianamente impieghiamo il fuoco per le stesse necessità per cui veniva impiegato nelle società primitive, anche se con tecnologie radicalmente diverse: con il fuoco scaldiamo e cuciniamo, lavoriamo vetri e metalli, lo utilizziamo per realizzare automobili ed aerei. Anche nelle nostre case sono presenti elementi capaci di generare fuoco e calore: ad esempio i fornelli della cucina e l'impianto di riscaldamento e proprio per questa sua diffusione il fuoco deve essere impiegato correttamente e "in sicurezza".