ATTO 3

Scena I

Entrano Adelma e Lao-Ching

Adelma: Sento crescere in me un forte sentimento per l’ignoto principe.
Lao-Ching: E’ bello e coraggioso. Ti auguro di poterlo conquistare.
Adelma: Ho tanto sofferto .Da cinque anni, da quando sono schiava in questa reggia, ingoio veleno; devo dimostrare fedeltà e devozione verso questa donna ambiziosa e superba. Nelle mie vene scorre sangue reale. Turandot non mi è superiore, questa condizione di schiava mi umilia ingiustamente.
Lao-Ching: Hai ragione, amica mia. Turandot non merita felicità.Sai bene di quante sofferenze è stata la causa. Mio fratello venne dalla Mongolia come suo pretendente e ha pagato con la vita il desiderio di possederla.
Adelma: Sono pronta ad usare qualsiasi , mezzo per fuggire da questa schiavitù (escono)

(entrano Turandot e Zelima)

Turandot: Zelima, pensando al giovane straniero, sento l’animo struggersi, cosa può essere?
Zelima: Altezza, scusate la mia impertinenza, ma vorrei che mi diceste cosa avete provato nell'attimo stesso in cui lo straniero ha risolto il primo enigma.
Turandot: L'ho ammirato: Sì, Zelima, per la prima volta in vita mia ho sentito uno strano piacevole calore che non ho saputo riconoscere e che mi ha spaventato.
Zelima: Altezza, tale sentimento possiede un solo nome….
Turandot: Un nome? E quale?
Zelima Amore!
Turandot: Che dici, Zelima….amore….è un sentimento che ho rinunciato a conoscere da anni.
Zelima Forse è giunto il momento di riabbracciarlo.
Turandot: Zelima, mi offendi. L'amore è destinato a portare sofferenze.
Zelima: Altezza, l'amore è destinato a portare gioia e serenità.
Turandot: Bugiarda, io non voglio più stare ad ascoltarti. Il mio compito è di vendicare la morte della mia antenata Lou-Ling uccisa dallo stesso sentimento che tu chiami amore. Fonti attendibili mi sapranno rivelare il nome del giovane straniero e all'alba morirà come tutti gli altri.
Zelima Altezza, anche se parlare scatenerà la vostra ira, io devo dirvi che è grande l'errore che state per commettere. Se il giovane muore, il vostro cuore morirà con lui.
Turandot Basta, Zelima! Basta! Tu mi tormenti: Io non posso amare..ed ora ritirati. Va via! (Zelima esce) Giovane straniero, grande è la tua audacia. Ma come amare, come amarti!
Scena II
Calaf :

(a Barach)

Non mi rimproverare. Ho cercato di addolcirla. Forse così nutrirà un po’ di gratitudine verso di me.
(entrano Ping, Pong, Pang)
Ping: Perdonateci, signore(a Calaf)

Voi siete un giovane con la testa sulle spalle , non è vero?

Pong: Come avete potuto fare quella balordaggine?
Pang: La vostra vita è nelle mani di Turandot.
Calaf: Che volete voi da me?
Ping: Cercate l’amore? Venite con me, vi porterò nel palazzo reale dove mille schiave vi aspettano.
Pang: Tutte belle!
Pong: Tutte giovani e gentili, non gelide come Turandot!
Calaf: Lasciatemi in pace, non ascolto le vostre chiacchiere.
Pang: Volete la gloria? Volete ricchezze?
Ping: Vi faremo fuggire con le tasche piene di tesori.
Pong: Ecco smeraldi e rubini, prendete e allontanatevi da Pechino.
Calaf: No, nessuna ricchezza, voglio Turandot.
Buio, cambio scena.
Scena III
(entrano Barach e Timur separatamente)
Timur: Calaf! Figlio mio dove sei? Calaf!
Barach: (lo guarda) Chi sei tu? Da dove vieni? Come sai il nome di quel giovane?
Timur: O, Barach? Tu qui a Pechino!
Barach: Con sorpresa voi siete Timur? Il mio sovrano! Vi credevo morto! Vi prego che nessuno oda il vostro nome e quello di vostro figlio qui in Pechino.
Timur: Che mistero è mai questo?
Barach: Domani vi sarà rivelato tutto. Per ora che non esca nessun nome dalle vostre labbra.
Timur: Barach, avete notizie di mio figlio?
Barach: Venite signore a riposarvi in casa mia e vi racconterò cos'è accaduto al principe.
(entra Schirina)
Schirina: Torno ora da palazzo dove ho festeggiato il trionfo del giovane principe in compagnia di Zelima.
Barach: Femmina pettegola! Ti avevo cercato per impedirtelo. Che discorsi hai fatto con nostra figlia? Mi sembra di sentirti "Il principe ignoto è nostro ospite….mio marito lo conosce benissimo…." Non è forse vero?
Schirina: Beh! Cosa ci sarebbe di male.
Barach: Sciocca, sei stata imprudente.
Schirina: Non pensavo fosse una cosa grave. La principessa voleva sapere il suo nome, marito mio, e le ho promesso di farglielo sapere.
Barach: Siamo perduti! (alla moglie)! Ingrata, pazza, ormai per noi è la fine. Fuggi e nascondi questo povero vecchio! io vi raggiungerò più tardi.
Timur: Barach, spiegami, ti prego.
Barach: Vi spiegherò più tardi! E mi raccomando che non vi sfugga il vostro nome ne quello di vostro figlio.

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