ATTO II
Scena I
Scena II
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Dulcamara e Nemorino |
Dulcamara: |
(entra) |
Nemorino: |
(meravigliato) Dottore! Finalmente vi ho trovato! |
Dulcamara: |
Si, sono stato invitato dagli sposi. (sputa il cibo dalla bocca e accarezza Nemorino nulla spalla) |
Nemorino: |
Sono disperato! Sono fuori di me! Ho necessità di essere amato prima di domani… Subito, adesso… |
Dulcamara: |
(si alza) Perbacco, figliolo non ti preoccupare(che idiota) Prendi l'elisir e otterrai ciò che vuoi. Se vuoi affrettare l’effetto dell’elisir bevine subito un’altra dose. |
Nemorino: |
Non ne ho più. |
Dulcamara: |
Mi piace fare del bene a chi ha bisogno. Hai la grana? |
Nemorino: |
Non ne ho più. |
Dulcamara: |
Mio caro allora non è possibile. Te lo darò quando potrai pagarlo. Ma mi raccomando hai solo un quarto d'ora di tempo. |
Scena III
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Domenico, Nemorino, Belcore, Soldati. |
Nemorino: |
Oh, Adina, dai ascolto al tuo cuore!!! |
Domenico: |
Nemorino? Ti trovo ancora in lacrime. Se mi avessi dato ascolto non soffriresti tanto. |
Nemorino: |
Tu non puoi capirmi . |
Domenico: |
( si allontana) Spero solo di non ridurmi mai come te! (lo prende e lo porta via) |
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Entra Solelai |
Solelai |
Ho bevuto il magico elisir….Se quel che Nemorino ha detto è vero avrò il cuore di Belcore tutto per me. Sta arrivando Belcore. Sarà già perdutamente innamorato. |
Belcore |
(entra) Buon giorno, affascinante creatura. |
Solelai |
(Accidenti, che effetto sconvolgente!) Buon giorno, mio temerario sergente. |
Belcore |
(atteggiandosi) Effettivamente….. |
Solelai |
Non parlate, so già che mi amate…. |
Belcore |
Ma…… |
Solelai |
Zitto, non sapete come dirmelo, capisco… |
Belcore |
Ma cosa dite….? |
Solelai |
Sì! Soffrirà! Ma se ne farà una ragione! |
Belcore |
Ma le nozze…… |
Solelai |
E’ giusto, mio amato, dobbiamo fissare le nozze….. |
Belcore |
Ma stasera io…… |
Solelai |
Stasera dite, non perdete tempo, eh? Ma si, avete ragione, prima è meglio è. (si avvicina e gli da un sonoro bacio sulla guancia) Addio, mio amato!!! |
Belcore |
(quasi tramortito) Perbacco, che donna!!! |
La donna è proprio un bestia strana. Adina mi ama, è contenta di sposarmi eppure ha rimandato le nozze a stasera. |
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Nemorino: |
(rientra, disperato) (ecco il mio rivale! Sono talmente furioso che gli spaccherei la tasta). |
Belcore: |
Ehi tu, giovanotto! Perché ti disperi tanto. |
Nemorino: |
Io mi dispero perché non ho denaro e non so dove trovarlo |
Belcore: |
Non disperare. puoi avere venti scudi se ti farai soldato. |
Nemorino: |
Venti scudi? |
Belcore: |
Uno sull'altro. |
Nemorino: |
Quando? Adesso? |
Belcore: |
Subito. |
Nemorino: |
Cosa devo fare? |
Belcore: |
Arruolati nel reggimento, avrai non solo i soldi ma anche gloria e onore. |
Nemorino: |
Non è per ambizione, il mio cuore è spinto dall'amore. |
Belcore: |
Anche nella vita militare si trova amore. |
Soldato 1: |
Ci sono centinaia di vivandiere allegre e spensierate che ti possono rallegrar. |
Soldato 2: |
Non ci si annoia e non si perde tempo in sospiri e lacrime. |
Soldato 1 |
Credi a me da militare ti puoi divertire. |
Nemorino: |
Venti scudi! |
Belcore: |
Uno sull’altro. |
Nemorino: |
Ebbene. Accetto. Li prepari. |
Belcore: |
Ecco la carta che prima devi firmare. Qui fai una croce. |
Nemorino: |
(segna e prende la borsa coi soldi) (vado subito a cercare Dulcamara) |
Belcore: |
Qua la mano giovanotto. Mi congratulo della tua scelta. Mi sembri un bravo figliolo, ti farò presto caporale, se seguirai il mio esempio. Mettiamoci alle spalle i rancori. |
Nemorino: |
Tu non sai chi mi ha spinto a questa decisione, non sai che cosa provo per lei, non puoi immaginare quanto vale lei per me. |
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(partono) |
Scena IV
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Gianetta, Ghita, Rachele, Eufemia. |
Ghita: |
Sarà possibile? |
Gianetta : |
Possibilissimo. |
Rachele: |
Nessuno ci crederà. |
Gianetta: |
E invece è proprio vero! |
Eufemia: |
Ma come mai? Da chi l’hai saputo? Quando? Dove? |
Gianetta: |
Non fate troppo baccano, parlate piano, non diffondete ancora la notizia. Lo sa solo l’oste e me lo ha confidato segretamente. |
Ghita: |
Se te l’ha detto l’oste sarà vero. |
Gianetta: |
Ecco come sono andate le cose: l’altro giorno lo zio di Nemorino è morto e gli ha lasciato un’immensa eredità… Non dite nulla per carità, non si deve sapere. |
Rachele: |
Non si saprà. |
Eufemia: |
Ora Nemorino è milionario, il più ricco del circondario. |
Ghita: |
È diventato un uomo importante, un buon partito, fortunata quella che l’avrà come marito. |
Gianetta: |
Ma per carità, mi raccomando, zitte, zitte, non si deve sapere. Lo stesso Nemorino non lo deve sapere. |
Tutte: |
Non si saprà! |
Scena V
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Entra Nemorino |
Nemorino: |
Ho bevuto in abbondanza l’elisir del dottore che mi ha promesso donne a volontà. Ma è Adina che voglio. L’elisir si fa già sentire. |
Gianetta: |
(lo ferma e si inchina davanti a lui) Vostra serva umilissima. |
Rachele: |
A voi mi inchino. |
Ghita : |
A voi mi inchino. |
Eufemia: |
A voi mi inchino. |
Tutte: |
A voi ci inchiniamo. |
Nemorino: |
Cosa avete? |
Gianetta: |
(con le altre) Quanto è caro il nostro Nemorimo. |
Rachele: |
Davvero è un ragazzo amabile. |
Ghita: |
Ha l’aria da signore. |
Nemorino: |
(ora capisco tutte queste moine, ha fatto effetto il magico elisir.) |
Scena VI
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(entrano Adina e Dulcamara) |
Adina: |
Nemorino! |
Dulcamara: |
Il giovanotto!? |
Nemorino: |
(parlando con Dulcamara) Ah! È bellissimo! Dottore, avete detto la verità. Ho già conquistato il cuore di tutte queste donne. |
Adina: |
Che sento! |
Dulcamara: |
E devo proprio crederlo! (alle paesane) Vi piace? |
Rachele: |
Oh! Sì, davvero! |
Ghita: |
È un giovane che merita tutta la nostra considerazione. |
Dulcamara: |
(io stesso mi meraviglio, il caso è strano e del tutto nuovo. Sono davvero possessore di un filtro magico?) |
Nemorino: |
(non so esprimere la gioia che provo, mi amano tutte quante, mi amerà anche Adina.) |
Adina: |
(credevo di trovarlo in lacrime invece eccolo in allegra compagnia. Ormai a me non pensa più! Non potrebbe essere così spensierato.) |
Gianetta: |
Quanto è caro il nostro Nemorino. (al pubblico)Non me lo lascerò scappare. Voglio fare l’impossibile per suscitare il suo amore. Là nel giardino è iniziato il ballo. Verrete anche voi? |
Nemorino: |
Oh! Senz’altro. |
Gianetta: |
E ballerete? |
Nemorino: |
Sì. |
Gianetta: |
Con me? |
Ghita: |
Con me? |
Rachele: |
Con me? |
Eufemia: |
Anche con me? |
Gianetta: |
Io sono la prima. |
Ghita: |
Sono io. |
Rachele: |
Io, io. |
Eufemia: |
Con me. |
Gianetta: |
Io l’ho impegnato per primo. |
Tutte: |
Anch’io, anch’io. (strappandoselo l’una dall’altra.) Venite? |
Nemorino. |
Piano, piano. |
Eufemia: |
Scegliete voi. |
Nemorino: |
Lo farò subito, (a Gianetta) Te per prima, (alle altre) Poi te, poi te poi te. |
Dulcamara: |
Misericordia! Con tutte quante? Non c’è liquore uguale al mio. |
Adina: |
(si fa avanti) Ehi Nemorino! |
Nemorino: |
(oh cielo! anche lei) |
Adina: |
(rivolto a Nemorino) Avvicinati a me, Belcore mi ha detto che, attirato da pochi scudi, ti sei arruolato volontario nell’esercito. |
Gianetta: |
Oh!, Povera me! Soldato… |
Adina: |
Tu commetti un grave errore, dobbiamo parlarne. |
Nemorino: |
Parliamone pure. (si sente la musica, le donne trascinano via Nemorino). |
Gianetta: |
Al ballo, al ballo! |
Nemorino: |
(rivolto ad Adina) Ne parliamo dopo….. |
Scena VII
Entra il Notaio durante il coro, fa firmare alle due coppie , prima Belcore e Solelai, poi Nemorino e Adina, che si baciano.
Tutti: Alla vostra
FINE
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