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LUCE

ESPERIMENTO 6


PROBLEMA 1


Con le prove precedenti, interponendo corpi che abbiamo definito opachi per il loro comportamento nei confronti della luce, ci siamo posti molte domande: come mai certe volte si vede solo ombra chiara (come la chiama qualche studente “falsa ombra”), e altre prevale l’ombra scura? Da cosa dipende?

Ipotesi di SOLUZIONE 

Già abbiamo notato che se spostiamo l’oggetto verso la sorgente l’ombra diventa  progressivamente più grande e compare la penombra, mentre quando l’oggetto è vicino allo schermo l’ombra possiede dimensioni molto vicine a quelle dell’oggetto e i contorni sono percepiti come nitidi.

Secondo alcuni studenti dipende da:

o       dimensioni dell'oggetto

o       distanza oggetto-sorgente-schermo

 

Materiale

 

Faretto, oggetti vari, schermo.

Procedimento

Così effettuiamo delle prove con la stessa sorgente e con una distanza di circa 3 m fra sorgente e schermo. 

Variamo solo il tipo di oggetto, di conseguenza le dimensioni.

 

1.                 Utilizziamo una sorgente piccola (un faretto con le due aperture quadrate oscurate) in modo che la luce esca da un piccolo foro laterale.

2.                 Mettiamo dinanzi al faretto vari oggetti, alla stessa distanza.

3.                 Spostiamo ciascun oggetto da posizioni vicine allo schermo a posizioni progressivamente più vicine alla sorgente.                                   

4.                 Variamo poi la distanza sorgente-schermo e ripetiamo le prove descritte in 1, 2 e 3.

Osservazioni

Si osserva un po’ di penombra con oggetti piccoli (tipo graffetta). In generale prevale l’ombra e se proviamo ad avvicinare gli oggetti al faretto l’ombra aumenta le sue dimensioni, ma aumenta anche la quantità di penombra.

Quando gli oggetti sono vicini allo schermo l’ombra è nitida, quando sono molto vicini alla sorgente l’ombra ha i contorni sfumati.

 

Variando la distanza sorgente-schermo il fenomeno tende ad avere lo stesso andamento e come sosteneva lo studente sembra  dipendere dalla relazione numerica fra la distanza oggetto-sorgente e distanza oggetto-schermo.


PROBLEMA 2


Cosa succede se variamo la sorgente?

IPOTESI DI LAVORO

Proviamo a ripetere l'esperimento precedente utilizzando varie sorgenti, più o meno "grandi"; le definiamo sorgenti grandi, medie e piccole.

PROCEDIMENTO

In questo caso, con ogni tipo di sorgente, si ripetono le operazioni descritte nei punti 1, 2,3 e 4 del problema 1, esperimento 6.

Le sorgenti sono: una sorgente piccola costituita dal faretto con le aperture grandi quadrate oscurate che emette luce da un piccolo foro laterale, una sorgente media rappresentata da una lampadina di discrete dimensioni e una sorgente più estesa, da noi chiamata grande, ottenuta con una grossa scatola che contiene tre faretti e che è schermata da una carta che sembra un vetro di un lampadario.

Proviamo anche ad eseguire misure, quando variamo la distanza fra la sorgente e lo schermo, cercando di individuare il punto in cui compare, secondo noi, la penombra; queste risentono di una quantità di errori notevoli perché spesso c’è differenza fra la percezione della penombra di un soggetto che misura e di un altro, perciò non riportiamo qui i nostri dati perché li abbiamo eseguiti nell’ambito di una ricerca della classe e non sempre ci sembrano attendibili.

OSSERVAZIONI

Variando la sorgente

Passando da sorgente grande a sorgente piccola con lo stesso oggetto e movendo l’oggetto  dallo schermo verso la sorgente si osserva penombra subito con la sorgente grande, più vicino alla sorgente con la media, non si osserva praticamente penombra quando è molto piccola, praticamente puntiforme. Il fenomeno ha lo stesso andamento con gli oggetti di dimensioni modeste.

 

Variando l'oggetto con la stessa sorgente

L’oggetto piccolo produce sempre penombra, l’oggetto grande la produce ad una apprezzabile distanza dallo schermo.

 

Variando la distanza schermo-sorgente in tutti i casi visti

Si confermano le osservazioni del problema 1.

 

CONCLUSIONI

Le considerazioni che ci hanno portato a queste conclusioni sono di alcuni studenti:

 

·                    bisogna che ci siano raggi che vanno a schiarire l’ombra scura;

·                    alcuni  raggi sfiorano l’oggetto, non lo “incontrano“ e proseguono;

·                    i raggi che colpiscono l’oggetto, non proseguono e definiscono l’ombra proiettata sullo schermo.

Poiché le osservazioni e le considerazioni ci sono apparse complesse abbiamo tentato con illustrazioni grafiche di interpretare i fenomeni osservati.

Si vedano i disegni (visualizzabili "cliccando" sull'ultima riga della tabella sottostante) da noi eseguiti per interpretare col modello di raggio, ombra e penombra in relazione alle sorgenti, agli oggetti e alle distanze.

 

I casi studiati, per riassumere le osservazioni sono rappresentati, nella seguente tabella.

 

Nelle figure sono rappresentati:

 

in giallo

sorgente e raggi che non colpiscono gli oggetti

in verde

oggetto

in nero

ombra e raggi che colpiscono gli oggetti

in azzurro

penombra

 

sorgente piccola

sorgente grande

oggetto grande

oggetto piccolo

oggetto grande

oggetto piccolo

vicino

lontano

vicino

lontano

vicino

lontano

vicino

lontano

figura 1

figura 2

figura 3

figura 4

figura 5

figura 6

figura 7

figura 8

 

Possiamo affermare che: se mettiamo dinanzi ad una sorgente un ostacolo opaco, questo crea situazioni di ombra portata su uno schermo, netta secondo i nostri occhi se la sorgente è puntiforme; se la sorgente è estesa si osservano situazioni di penombra, che possono prevalere sull'ombra o addirittura sostituirla se lo schermo è opportunamente lontano dall'oggetto.

 

Commento

Le figure ci sembravano statiche, così abbiamo tentato un’interpretazione generale con Cabri Geométre che a noi piace molto perché riproduce tutte le situazioni anche in modo interattivo.

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